Il giorno 18 maggio la nostra classe ha organizzato uno spettacolo nell’auditorium Massarelli durante il quale noi alunni di 3A abbiamo voluto mostrare i migliori tra i tanti lavori realizzati durante l’anno scolastico. I protagonisti siamo stati noi e le nostre “produzioni”, gli spettatori i genitori ed i nostri insegnanti.

Ci siamo organizzati tra di noi e abbiamo raccolto i lavori più belli, dividendoli per tematiche e materie. Ci siamo presentati a vicenda e ognuno ha esposto PowerPoint, poesie originali e fortemente significative, compiti di realtà, modellini di scienze e tecnologia. Insomma, un piccolo riassunto di come abbiamo lavorato da settembre e di quello che abbiamo imparato a fare. E’ stato bello vedere le espressioni dei nostri genitori a volte quasi increduli, lo sguardo soddisfatto delle nostre insegnanti e il nostro stupore nel constatare che avevamo realizzato uno spettacolo davvero niente male.

Qualcuno di noi ha parlato in francese, altri in inglese, altri di matematica, di musica o di geografia e direi che siamo stati bravi e precisi.

La parte più emozionante per tutti è stata la lettura delle nostre “impressioni”. Impressioni che ognuno di noi ha pensato e scritto su questi tre anni di scuola media, su quello che hanno rappresentato per la nostra crescita di persone e di studenti.  Le abbiamo lette con sincerità davanti a tutti, senza filtri.

Qualche genitore si è commosso e forse anche qualcuno di noi quando, a conclusione dello spettacolo, abbiamo proiettato un video realizzato dal prof. Collazzoni sulla Risiera di San Sabba con in sottofondo la canzone “Credo negli esseri umani” di Marco Mengoni. Il video finiva con la nostra foto di classe comparata con una foto di classe di una scuola anni ’30.

È stata una giornata “forte” perché è già difficile pensare alla fine di un bellissimo capitolo della vita, figuriamoci leggere pubblicamente cosa ci mancherà delle medie.

Cosa è emerso dalle nostre “impressioni”?

Che abbiamo tutti un po’ di malinconia nell’affrontare questi ultimi giorni di scuola, che ci mancheranno i professori, che Silvia è stata una collaboratrice amorevole e alla quale ci siamo molto affezionati, che le ragazze, come al solito, hanno rotto delle amicizie magari per futili motivi e poi le hanno riprese, mentre i ragazzi non si sono accorti di nulla, ma soprattutto che ci mancheremo noi, gli amici, i compagni di viaggio con cui nel bene e nel male abbiamo camminato in questi tre anni condividendo gioie e dolori.

La mattinata è volata piena di emozioni ma prima di salutare tutti c’è stato un intervento a sorpresa della nostra prof. di italiano che fino ad allora non era mai intervenuta, in quanto la giornata era stata completamente organizzata da noi alunni. Ci ha letto un brano tratto dal libro “L’arte di essere fragili” di A. D’Avenia, in cui l’autore affronta un toccante discorso sul “talento” di noi giovani, sulla predisposizione che ognuno di noi ha verso un’attitudine che dobbiamo individuare e coltivare per far sì che essa diventi la passione della nostra vita. Speriamo di non deluderla.

Siamo arrivati alla fine, ma forse è solo l’inizio. 

Leggi alcuni componimenti poetici degli alunni di 3 A:

LA STAGIONE DELLE MEDIE di J. Crispolti

LA SCUOLA DI PERIFERIA di T. Morellini